Se i chilometri fatti in Austria lungo la ciclabile del Danubio mi sono sembrati quasi noiosi tanto la pista ciclabile era perfetta.
Una volta entrato in Slovacchia invece la musica è cambiata e il viaggio è tornato a farsi più avventuroso…
L’arrivo a Vienna è stata la fine di una sorta di percorso “sicuro” e un percorso quasi noioso.
Tante ciclabili, indicazioni sempre presenti e una “sicurezza di fondo” dovuta al fatto che sia in Germania che in Austria non mi sarei mai sentito in pericolo. Anche lasciare la bici slegata e con la GoPro sul manubrio mi sembrava naturale (nonostante sia paranoico). Sapevo che viaggiare da Vienna a Budapest sulla ciclabile del Danubio sarebbe stato diverso.
Andare oltre Vienna invece ha rappresentato uno sforzo mentale non indifferente. Dirigersi verso l’est Europa, che non avevo mai visitato mi sembrava un grande ostacolo, specie se affrontato in solitaria. Ero quasi spaventato, perchè non sapevo cosa avrei trovato.
E invece per fortuna non è stato così. Ho trovato paesi molto tranquilli e sonnolenti, quasi cullati dal Danubio. Di quest’ultima parte del viaggio mi porterò sempre nel cuore la campagna Ungherese che mi ha fatto tornare in mente il mio primo tratto di strada tra Lombardia e Veneto.
Ho trovato poi (con mia grande sorpresa) ciclabili ben fatte e segnalata, sicuramente appena fatte. Le strade poi, ampie e ben asfaltate, mi hanno fatto preferire immergermi nella campagna Ungherese piuttosto che pedalare lungo il Danubio che ho man mano abbandonato.
Del percorso da Vienna a Budapest sulla ciclabile del Danubio le città di Gyor ed Esztergom sono state la ciliegina sulla torta. Piccole ma orgogliose e pieni di festa. La parte che più mi preoccupava del viaggio si è rivelata essere forse la migliore di tutte e le mie preoccupazioni sono via via scomparse…