– La partenza –
Ho pianificato questo viaggio ormai tre mesi fa e pensavo di essere pronto a partire, di respirare il profumo di avventura che sentivo mancare da troppo tempo nella mia vita. E invece adesso quasi mi tremano le gambe.
Sono alla mia prima avventura in bici, ma soprattutto la prima completamente in solitaria. Una forte ansia e preoccupazione mi ha accompagnato tutto il giorno precedente alla partenza, togliendo spazio all’eccitazione e a tutta la baldanza delle precedenti settimane.
Farsi forza da soli non è stato facile, eppure eccomi qui in questo tardo pomeriggio primaverile sulla strada verso Orio Al Serio.

Sono andato all’aeroporto con la bici (impacchettata alla buona con cartoni recuperati qua e la e dello scotch marrone da pacco) nel tardo pomeriggio. Dentro alla scatola e allo zaino ho messo tutta la mia attrezzatura per questa avventura. Ancora non avevo idea dell’inadeguatezza del mio equipaggiamento, ma questo lo avrei scoperto una volta in strada.
Ho fatto il check in dove mi hanno pesato la scatola e mi hanno indicato il reparto bagagli fuori misura, dove gliel’ho lasciata in custodia.
Prezzo biglietto rynair 10€
Prezzo bici Rynair 60€
Supero i controlli e l’ansia scompare. Non posso neanche più tornare indietro quindi… adesso si va.
Il volo quasi non lo sento tanto passa velocemente. Atterro, mi tappo le orecchie per non sentire gli applausi al pilota degli italiani, scendo dall’aereo e la mia prima preoccupazione è trovare l’area dei bagagli fuori misura.
La bici, non danneggiata (per fortuna) è arrivata, anche se non con gli altri bagagli ma su un rullo a parte lontano dai nastri per i bagagli. Il pacco è ingombrante e non è facile da trasportare ma riesco a raggiungere la stazione appena fuori dall’aeroporto e in 15 minuti sono alla stazione principale.
Il mio ostello è appena fuori dalla stazione. Ho pagato 10 € per una notte. Comodo, pulito e in centro. Ve lo consiglio.
Qui vi lascio il link di Booking dell’ostello dove ho alloggiato.
Metto la bici sotto il letto ancora inscatolata e vado a dormire. Le emozioni per oggi sono state tante.
– Da Colonia a Duisburg –
La mattina appena sveglio ne approfitto per montare subito la bici. In realtà mi ero già svegliato un’ora prima, svegliato dal casino provocato dal mio compagno di stanza mussulmano che aveva deciso di fare le sue preghiere mattutine. “Amen fratello, ma la prossima volta fai meno casino” gli dico in Italiano.
Lui sembra capire, mi sorride e si scusa con un gesto. Sembra che non avrò problemi di comunicazione in questi giorni.

Il vantaggio di avere una bici a scatto fisso è la semplicità tanto che in meno di 5 minuti è rimontata e pronta a ripartire (a parte le ruote sgonfie, la pompa che mi sono portato dietro è inefficace).
Insieme ai due ragazzi con cui ero in stanza, Angelo (Brasiliano in giro da alcuni mesi in Europa) e Jack (si è preso un anno sabbatico dopo aver finito il collage in Colorado) giro il centro della città.
Entrambi sono del nuovo continente ….. Mi concedo una mezz’oretta per girare il centro città e il ponte di ferro dal nome impronunciabile (Hohenzollernbrücke) e il Duomo St. Peter und Maria.
Bene fino ad adesso abbiamo scherzato, adesso si parte…. Si ok, ma dove vado? Decido di pedalare lungo il fiume Reno, la direzione è quella.

Capisco subito che amo la Germania. Piste ciclabili. Ovunque. Tutto sembra ciclabile, incredibile!
Seguendo il corso del fiume a poco a poco abbandono il centro storico e comincio ad uscire dalla città Colonia che sembra essere senza fine. Le case tutte uguali si susseguono interminabilmente finché non arrivo nei pressi di Leverkusen.
Qui ha sede la Bayern, che è immensa: per darvi un’idea delle dimensioni pedalo lungo il muro della fabbrica per almeno 10 minuti prima che finisca. Passo dallo stadio del Bayer Leverkusen, stupendo da ammirare da fuori e ritorno nuovamente lungo il Reno. La ciclabile c’è solo… è diventata sterrata! Per andare nel sobborgo di Lererkusen infatti ho attraversato il Reno e ora mi ritrovo sul lato destro del fiume.
Inizio ad intravedere le prime buche e pantani d’acqua (deve aver piovuto la notte) ma dopo pochi chilometri (e dopo aver sporcato tutta la bici) ricomincia l’asfalto. Mi sento meglio.
Per entrare a Dusseldorf decido di lasciare la ciclabile e seguire la Dusseldorfstrasse che, manco a dirlo, mi porta dritto in centro alla città lungo una pista ciclabile a lato.
Arrivato a Dusselforf faccio una sosta, mangio al volo in un Burger King e riprendo il mio viaggio verso la mia prima tappa, Duisburg. Il cielo minaccia pioggia e non voglio correre il rischio di beccare un temporale.
Decido di non puntare verso il Reno, ma di rimanere lungo una strada provinciale, la numero 8, dotata di pista ciclabile larga, asfaltata e soprattutto molto ben tenuta.
Non ci metto molto ad arrivare a Duisburg, dove incontro il mio primo host di Couchsurfing della mia vita!
Ho deciso soggiornare con Couchsurfing, una piattaforma “di condivisione e un servizio gratuito di scambio di ospitalità” (Fonte Wikipedia).
Avete presente AirBnb? Ecco funziona nello stesso modo.
Lo scopo però è ben diverso; serve infatti ad incontrare nuovi viaggiatori, raccontarsi le proprie esperienze, consigli, posti da visitare… il tutto gratis. Fantastico no?
Iniziare a trovare ospitalità, soprattutto senza referenze da parte di altri host dove si ha soggiornato non è facile ma nonostante tutto sono riuscito a trovare ospitalità. Il mio host si chiama Aland è di origine Siriana e studia a Duisburg dove vive con la fidanzata che è di Colonia. Sono arrivato nel tardo pomeriggio e abbiamo così il tempo di conoscerci meglio e cucinare. Preparo una pasta ai peperoni (Aland è vegetariano) e beviamo la Kolch, una birra di Colonia, insieme.
Qui però la mia sorpresa più grande della serata. Non solo Aland mi ha ospitato nonostante non avessi referenze e fossi uno sconosciuto, ma mi ha lasciato a casa da solo, dandomi le chiavi perché doveva andare a lavorare a Colonia e sarebbe rimasto li per la notte.
Cioè, momento momento momento… ricapitoliamo.
Lui mi ha ospitato (gratis) nonostante fosse la prima volta che facessi Couchsurfing (e quindi non avevo recensioni che provassero che fossi una persona di cui ci si può fidare) e in più mi ha lasciato le chiavi di casa.
Prima volta su Couchsurfing.
Da questa prima esperienza potete capire perché amo questa piattaforma e perché amo incontrare persone su questa piattaforma. Un altro mondo proprio.
Grazie Aland per avermi iniziato a tutto questo o, come hai detto bene tu, per aver “perso la verginità di CS in questo modo”.
Tutto questo è fantastico e mi ha caricato a molla per il prossimo giorno.
– Da Duisburg a Kleve –
Mi sveglio, vesto ed esco, chiudendo la porta a chiave e lasciandola sotto lo zerbino. Pensavo si facesse solo nei film americani, ma prima di salutarmi ieri sera Aland mi ha detto di fare così. In questo viaggio posso dire di aver imparato anche questa.
Lascio Duisburg senza perdere troppo tempo per girarla e attraverso prima il porto della città e il Reno, che mi lascio definitivamente alle spalle. La meta di oggi è Kleve, un paese vicino al confine con l’Olanda.
Pedalare lungo le perfette ciclabili tedesche inizia a diventare quasi monotono. Non riesco a trovargli un difetto che sia uno. Stesso dicasi degli sterminati campi di colza ai lati del mio percorso. Tanto ordinati da sembrare eterei.

Per tutto il resto della mattina non c’è granché altro da vedere e così senza distrazioni prima di pranzo arrivo a Xanten, una bella cittadina medievale con una piazza gigantesca circondata da case tutte colorate e una chiesa dedicata ai pellegrini verso Santiago De Compostela.

Tantissimi i segni dedicati al santo, come le conchiglie, che sono ovunque nella chiesa.
Io ho fatto il cammino di Santiago e un po’ mi viene da sorridere quando sulla piazza vedo il cartello con scritto che mancano più di 2700 Km all’arrivo. Se penso che per farne 350 ci ho messo 13 giorni… non sono bravo in matematica, ma ci vorrà sicuramente tanto se si parte da qui!

La strada 57 è sempre uguale e tranquilla. Inizia a salire un po’ di stanchezza ma prima di crollare arrivo a Kleve, dove mi ospitano Maria e Stephan due studenti di ingegneria.
Tempo di scambiare due chiacchiere su quanto sia strano per loro vedere un cicloturista in scatto fisso, andiamo a fare subito a fare la spesa e superate le difficoltà su cosa preparare (Maria è allergica al glutine e vegana, quindi non c’è tantissima scelta) optiamo per una spaghettata integrale con le zucchine. Ai due ragazzi piace e soprattutto mi sfama. Ci voleva proprio dopo tutti i chilometri di oggi.
Io sono sfinito per i chilometri e loro per la tesi che stanno preparando, così dopo una tisana rilassante finiamo per andare a dormire presto.
Loro domani dovranno studiare, a me toccherà arrivare ad Utrecht.
Mai avrei pensato di passare questi primi due giorni indenne. Eppure eccomi qui. Ho pedalato in bicicletta da Colonia all’Olanda.
E quasi non mi sembra vero. Ora testa alla prossima tappa, il bello deve ancora arrivare…