Da qualche giorno a Milano sembra che non si parli più di altro. L’incrocio ciclabile di Corso Monforte è un intervento infrastrutturale che divide i milanesi. Da una parte c’è chi sostiene la progettazione dell’incrocio perchè parte di un progetto più ampio, dall’altra c’è chi lo ridicolizza definendolo un “tetris”. Eppure interventi come questi sono la normalità in Europa e li possiamo trovare dall’Olanda alla Spagna passando dalla Francia alla Germania.
E allora perchè questo incrocio crea così tanto dibattito? Vediamolo nel video
Cerchiamo di analizzare il perchè di quest’opera, andando a mettere in luce il suo corretto utilizzo. Tramite infatti segnaletica orizzontale e verticale, semplicemente si rende più evidente a chi viaggia in bicicletta e a chi si sposta su un veicolo a motore (o a qualunque mezzo che transita) il percorso che seguono i differenti mezzi. Semplice no?
Se pensiamo che in alcune zone della città simili interventi hanno portato all’incremento del 400% di ciclisti (vedi Corso Buenos Aires) anche tenendo conto del periodo invernale un progetto del genere non potrà che beneficiare la città di Milano. Come? Incentivando sempre più persone a scegliere la bici e di conseguenza diminuendo il traffico che soffocano Milano.
L’incrocio ciclabile di Corso Monforte è molto di più quindi di un insieme di segnaletica orizzontale (innovativa) e verticale. Fa parte di un progetto più ampio per rendere Milano una città sempre più a portata delle persone e non solo esclusivamente delle auto.
Semplicemente l’incrocio ciclabile di Corso Monforte è il primo intervento di questo tipo a Milano, una città che viene da qualche anno definita come “europea” ma che a quanto pare ha ancora da lavorare per diventare meno “provinciale” su questo tipo di innovazioni che possiamo ritrovare in tutta Europa. Milano ce la farà? Staremo a vedere. La linea tracciata dalla giunta Sala sembra essere decisa. Saranno i cittadini milanesi a scegliere