In via del tutto sperimentale, a partire dal 14 di Luglio fino al 31 Agosto, sulle linee Sondrio – Valmalenco sarà disponibile un servizio di trasporto bicicletta su autobus.
Visto l’enorme afflusso di cicloturisti che durante l’estate visitano la Valmalenco per attività sportive di ogni tipo, sulla linea A36 è ammesso, il trasporto di biciclette sulle corse indicate di seguito.
Andata
Sondrio – Chiesa in Valmalenco – Caspoggio
8:40 – 9:20 – 9:30
11:40 – 12:20 – 12:30
16:40 – 17:20 – 17:30
17:40 – 18:20 – 18:30
Ritorno
Caspoggio – Chiesa in Valmalenco – Sondrio
10:30 – 10:40 – 11:20
12:30 – 12:40 – 13:20
18:30 – 18:40 – 19:20

Il trasporto è consentito previo pagamento di un biglietto per ogni bicicletta trasportata di 5,50 € e il carico e lo scarico delle biciclette può avvenire esclusivamente presso le seguenti fermate:
Sondrio autostazione (capolinea), Chiesa in Valmalenco località Vassalini, Caspoggio (capolinea).
Il numero massimo di biciclette trasportabili per ogni autobus è pari a 6.
Le operazioni di carico, posizionamento, fissaggio e scarico delle biciclette sono a totale cura del proprietario. Un inizio per offrire il primo servizio di trasporto bicicletta su autobus in Lombardia.
Un passo in avanti verso la mobilità sostenibile
Certo, le corse forse non sono tantissime e le modalità di carico non proprio semplici, ma fa piacere vedere passi avanti nel favorire il cicloturismo permettendo di trasportare le biciclette sugli autobus.
La Valmalenco (che è una valle laterale della più conosciuta Valtellina) grazie al Sentiero Rusca, ogni estate attira molti ciclisti, che possono pedalare da Sondrio a Chiesa Di Valmalenco.
Questa sperimentazione servirà al comune per capire quanto interesse c’è da parte dei turisti di usufruire di un servizio “navetta per ciclisti”.
Penso che sia un’ottima opportunità per la valle per potenziare la propria offerta e accoglienza nei confronti di chi la visita.
Sono queste le iniziative che servono a cambiare la mentalità, favorendo uno sviluppo e potenziamento del ciclismo urbano.
Sicuramente l’Italia non ambisce a diventare come l’Olanda o la Danimarca in tema di ciclismo, ma questi piccoli passi non possono che essere accolti con positività!