Ammetto la mia ignoranza: fino a qualche settimana fa non avevo idea della bellezza dell’entroterra marchigiano. A fine Ottobre 2021 ho percorso circa cento chilometri lungo uno degli itinerari promossi da NOIMARCHE BIKELIFE, un progetto che vuole promuovere la regione Marche come meta cicloturistica.
Il territorio delle Marche è la meta ideale per chi fa cicloturismo perché molto variegato; si passa dal mare alla montagna in pochi chilometri. In mezzo trovano spazio borghi ricchi di storia e tradizioni secolari. Come i piccoli centri di Morrovalle, Appignano, Ripe San Genesio fino ad arrivare alle grandi città come Macerata.
Una delle cose che mi è piaciuta di più di questo giro in bicicletta è scoprire che tutti questi posti hanno una storia centenaria di anni e sono abitati da persone innamorate di questi luoghi, che non vogliono lasciarli morire ma anzi creano iniziative sempre nuove per valorizzarli.
Tanti borghi, tutti unici e dalla storia centenaria
Ad Appignano, il paese delle “cocce” ho scoperto la Leguminaria e il Museo della Tessitura. Ad Urbisaglia ho visto uno stupendo anfiteatro e un acquedotto di origine romana sopravvissuti alla storia. A Ripe San Genesio ho conosciuto i fondatori di una bellissima e modernissima ciclostazione perfetta per supportare i turisti che verranno in bicicletta a scoprire queste zone.

Insomma potrei scrivere decine di righe su quanto questa terra sia viva. Ma voglio parlare del perché penso che l’itinerario scelto da NOIMARCHE sia perfetto per conoscere il territorio dell’entroterra marchigiano. Della storia e delle tradizioni abbiamo già parlato ma da ciclista non ho potuto fare a meno di notare la quasi totale assenza delle macchine e del traffico in generale. L’itinerario che è stato studiato è tutto su strade secondarie o di campagna, perfette e sicure per pedalare.
Oltre a questo ho apprezzato tantissimo le iniziative di supporto ai ciclisti (soprattutto a chi sceglie una bicicletta a pedalata assistita) come le stazioni e stalli di ricarica, come nel paese di Morrovalle oppure a Ripe San Genesio.

Anche dove ci siamo fermati a pranzo il primo giorno (il ristorante “Le Case”) poco fuori da Macerata ci ha dato la possibilità di ricaricare le eBike in un posto sicuro e tranquillo. Qualcuno darà per scontato questo servizio, ma io non posso che apprezzarlo e fare i complimenti alle strutture e ai comuni che si sono attrezzati per accogliere il meglio possibile i turisti in bicicletta.
Che dire poi dei panorami? Per chi come me viene dalla pianura, ogni collina, vigneto, paesino arroccato o villa isolata nella campagna vale la pena di una sosta per essere ammirata. L’idea di NOIMARCHE è di portare i turisti a scoprirli in bicicletta, perchè ti permette di farlo alla giusta velocità. Un motivo in più per scegliere questo mezzo, sia che esso sia muscolare o a pedalata assistita!
Un itinerario aperto a tutti, tutto l’anno
Certo, attenzione ai dislivelli che nell’entroterra non mancano. In più di un’occasione ho apprezzato il fatto di avere un motore e una batteria a supportare la mia pedalata. Ma di certo i ciclisti più allenati e appassionati non potranno che godersi i continui sali e scendi di cui le Marche sono ricche!

Il progetto di NOIMARCHE BIKELIFE nasce proprio per questo. L’associazione mette in connessione 28 comuni, 200 strutture bike friendly, guide cicloturistiche, noleggiatori di biciclette e officine specializzate per pensare solo a godersi il viaggio ed esplorare tutto quello che il territorio ha da offrire. L’entroterra marchigiano mi è piaciuto perché è un luogo che reputo sincero, che si presenta per quello che è in tutta la sua autentica bellezza.
Continuate a seguire l’area del mio blog dedicata al mondo del cicloturismo per non perdervi i prossimi itinerari e percorsi da fare in bicicletta in Italia e in Europa!