Nel 2013 la capitale Irlandese era nelle TOP 20 delle città più bike-friendly, ma solo una piccola parte dei progetti dedicati ai ciclisti è stata portata a termine. Cosa ha provocato il fallimento del progetto ciclabile di Dublino? Perché le promesse di infrastrutture dedicate ai ciclisti non sono state rispettate?
La mia esperienza ciclistica a Dublino
Ho un bel ricordo della città di Dublino. Li ho passato diversi mesi nel 2013 e nel 2014, facendo volontariato presso una “food bank” che si occupa di dare pasti caldi ed economici alle classi meno abbienti della città.
Andare a fare volontariato mi è sempre piaciuto, mi mancano quei giorni. Ma mi piaceva anche andare a fare volontariato, perché ci andavo in bicicletta. Il primo anno dovevo fare solo 5 km per andare nel magazzino dove aiutavo i volontari e il secondo ben 12. Alla mattina e alla sera, ogni giorno.
Ma era davvero bello fare quei chilometri perché Dublino è carina, piccola e pianeggiante. Quindi non mi pesava davvero. Poi in estate il tempo era piacevole (salvo un po’ di pioggerellina) quindi… non avevo proprio scuse per non andare in bicicletta! In quegli anni c’erano già diverse ciclabili e molti “dubliners” utilizzavano la bici per spostarsi.
Nel 2019 però tutto questo si è come bloccato e la cultura della bici non è esplosa nella capitale Irlandese.
Cose che succedono a Dublino
Celebre è stata la provocazione di 80 attivisti di “I bike Dublin” che per alcune settimane hanno formato un cordolo umano lungo la pista ciclabile del porto di Dublino. In questo modo gli attivisti hanno impedito alle macchine di parcheggiarsi sopra alle ciclabili, proteggendo i ciclisti che la utilizzavano.
I progetti erano certamente ambiziosi e costosi (2.400 km di ciclabili in 10 anni nella contea di Dublino e il 10% del totale di tutti gli spostamenti fatti in bicicletta) e il principale motivo per cui i grandi progetti di Dublino di diventare una città bike-friendly si sono bloccati è a causa della recessione del 2013.
“Abbiamo grandi piani e progetti in mente, ma nessuna volontà concreta del governo di favorire la cultura della bicicletta, come è successo in altri paesi del nord Europa” spiega Paddy Smith, consigliere comunale del partito centrista Fine Gael. “Dublino è relativamente secca, non nevica mai e non c’è mai ghiaccio sulla strada. La città ha il clima perfetto per andare in bicicletta, è relativamente piatta e ha meno pioggia di Amsterdam e meno neve di Copenhagen, che sono città di dimensioni e numero di abitanti simili.”
A causa del traffico poi, Dublino ha il centro storico più lento d’Europa, con una velocità media di appena 9,6 km/h. La fine della recessione e il recente boom dei “Verdi” alle ultime elezioni Europee (sono passati dall’1,6% al 15%) potrebbero dare un boost non indifferente allo sviluppo di una città bike-friendly, ma non solo.
Quindi… è possibile impedire il fallimento del progetto ciclabile di Dublino?
Non tutti i progetti sono perduti
Le grandi multinazionali che hanno la propria sede Europea a Dublino come Facebook, Google, LinkedIn, Groupon and Twitter stanno spingendo per una svolta “green” della città. Tanto che sembra che qualcosa si stia muovendo. È di inizio luglio infatti la notizia dell’approvazione del budget di 1,7 milioni di euro per una ciclabile che dalla periferia arriverà al Gran Canal di Dublino.
“È un primo passo in avanti” afferma Brendan O’Brien, capo della commissione dei trasporti della città di Dublino “ma vogliamo fare di più. Ad esempio cambiare la legge che permette agli automobilisti di sostare legalmente fino a 30 minuti sulle ciclabili a linea tratteggiata per operazioni di carico e scarico merci. Il nostro obiettivo è di far diventare queste ciclabili a linea continua, proibendo la sosta in ogni caso.”

Un piccolo ma significativo elemento che fa ben spesare i “dubliners” che a gran voce invocano investimenti per far diventare la propria città alla postata di ciclisti più che mai.
E io ci spero davvero. Perché girare per Dublino è bellissimo e ma girarla in bicicletta ancora di più.