Quando pensiamo ai paesi più ciclabili del mondo, non pensiamo certo alla Spagna. Eppure qualcosa sta cambiando. Per esempio Siviglia è diventata la città più ciclabile del sud Europa. Andiamo a scoprire come.
Recentemente ho visitato Siviglia durante uno dei miei viaggi in bicicletta da Lisbona a Fes. Passando due giorni in questa città in bicicletta sono rimasto stupito dalla quantità di piste ciclabili presenti, nonostante fossi in una città antica e della Spagna!
Sono andato ad indagare perché come Siviglia è diventata la città più ciclabile del Sud Europa e come possono altre città imitare il successo della capitale Andalusa.

Da una recente inchiesta del Guardian, è emerso che negli ultimi anni la lunghezza totale delle ciclabili nel municipio di Siviglia è aumentato di ben 11 volte. È un dato che sorprende, visto che solo l’1,6% degli spagnoli afferma che la bicicletta è il proprio mezzo di trasporto principale (per più del 50% questo è rappresentato dalla macchina), una delle percentuali minori in Europa.
Per molti anni a Siviglia, solo lo 0,5% degli abitanti affermava di utilizzare la bicicletta giornalmente per i propri spostamenti. Una percentuale molto al di sotto alla già desolante situazione a livello nazionale.
La trasformazione in una città ciclabile
Tutto è cambiato quando dopo le elezioni del 2003 il partito UI (Union Left) riuscì ad andare al governo con il partito Socialista, con il quale condivideva le stesse idee sul potenziare la viabilità in bicicletta. Questa unione di intenti è stato il primo passo che ha trasformato la città di Siviglia.
Pronti via, nei primi due anni di governo sono state realizzate 80km di piste ciclabili separate e protette dalla carreggiata. In molti erano scettici all’inizio dei progetti. Eppure la costruzione delle piste ciclabili ha invogliato a poco a poco sempre più ciclisti ad utilizzarle, tanto che anche i più restii allo sviluppo del progetto iniziarono a chiedersi da dove venissero tutti quei ciclisti!
Il merito del successo del progetto è di José Garcia Cebrián, il neo assessore ai trasporti di Siviglia. “Sapevo che avrebbe funzionato: ho passato anni a vedere le strade della mia città con queste ciclabili. Ora che le vedo fisicamente qui posso dire che ho realizzato un sogno”.

E le ciclabili sono molto più che semplici linee colorate sull’asfalto: sono vere e proprie ciclabili, divise e protette dalla carreggiata dove circolano le automobili. La maggior parte dello spazio occupato dalle nuove ciclabili è stato tolto a parcheggi per le auto. Costruendo poi delle strutture fisiche e alzando la pavimentazione, rende difficile ai prossimi governi ridare spazio alle automobili. Sicuramente una mossa intelligente, che non farà diventare Siviglia la nuova Amsterdam o Copenaghen, ma che sta già portando i primi risultati.
I cittadini come hanno reagito?
Secondo le ultime indagini, i ciclisti che utilizzano giornalmente una bicicletta in città sono aumentati dai 6.000 di inizio anni 2000 a 70.000 nel 2015. Lo scorso anno il 6% di tutti gli spostamenti nella città metropolitana di Siviglia sono stati fatti in bicicletta. E il dato sale fino al 9% se consideriamo anche gli spostamenti per andare a lavoro o a scuola.
Tutto questo sta portando a ridurre l’inquinamento in città e far circolare più liberamente anche i cittadini diversamente abili, visto che le ciclabili sono progettate anche per le sedie a rotelle. La città si sta piano piano spostando verso una mentalità Olandese della bicicletta. Il così detto Dutch style non vede la bici come uno sport ma più come un’attività giornaliera efficiente, per spostarsi velocemente in città. Ad oggi Siviglia ha quasi 100 km di piste ciclabili indipendenti, che si sviluppano tutto intorno al centro storico. È nato anche un servizio di bike sharing municipale, il SEVici, con 2500 biciclette e 250 rastrelliere dedicate.
Un ulteriore sforzo da parte del municipio è stato fatto per connettere i ciclisti con il servizio di trasporto pubblico. I passeggeri che arrivano alla stazione centrale dei bus di Siviglia, possono utilizzare il proprio biglietto per utilizzare una delle 200 biciclette a noleggio, gratuitamente per tutta la giornata. Anche l’università di Siviglia si sta muovendo per offrire a tutti gli studenti una bicicletta per tutto l’anno accademico.
Che cosa succederà adesso?
Il progetto di ciclismo urbano di Siviglia si trova ad un bivio. Potenziare ulteriormente il trasporto in bicicletta oppure rimanere fermi. Le ultime amministrazioni di Siviglia hanno deciso di stoppare il progressivo potenziamento di piste ciclabili nella città.
Nel frattempo però, molte città dell’Andalusia si sono rivelate interessate al processo di cambiamento iniziato da Siviglia. Le città di Jerez, Algeciras e Almeria hanno sottoscritto il “Plan Andaluz De Bicicleta”, un piano di intenti per sviluppare reti ciclabili cittadine nella regione.

Il piano vuole anche incentivare lo sviluppo di una nuova micro-economia legata alla bicicletta, ancora sconosciuta in Spagna. Per esempio: il numero di negozi di biciclette è passato da 10 a 50, sono comparse compagnie che effettuano trasporti con bici cargo elettriche anziché via camion, sfruttando la leva turistica sono iniziati anche “bike tour” per visitare la città in sella ad una bicicletta.
Insomma, la missione di Siviglia è chiara. Lo sforzo nel cambio di mentalità è stato ben accolto dalla popolazione e a poco l’uso della bicicletta sta aumentando. Tutto questo grazie alla volontà della politica e ad un progetto chiaro e ben fatto. Un cambiamento è possibile: se ce l’ha fatta Siviglia, perché non provarci anche qui in Italia, sviluppando progetti di ciclismo urbano?