Negli ultimi giorni si sente sempre più spesso parlare di bike2work, un termine che in inglese indica l’andare a lavoro in bicicletta. Se questa modalità di trasporto in Europa è conosciuta e largamente praticata, in Italia in media meno del 3% della popolazione si reca a lavoro in bicicletta (fonte: legambiente.it).
Ci sono diverse ragioni per cui questo accade… eppure ci sono donne e uomini in tutta Italia che vanno a lavoro in bicicletta! Ho quindi chiesto a 10 di loro di rispondere 10 a domande, dubbi e perplessità, sul bike2work, facendomi dare consigli su come loro hanno risolto alcuni dei problemi più comuni!
Per realizzare questo video sono partito dai problemi che anche io ho incontrato quando ho iniziato ad andare a lavoro in bicicletta.
E sono problemi comuni, ci siamo passati a tutti!
⚠️ ATTENZIONE ⚠️
Questo articolo non vuole criticare chi non va a lavoro in bicicletta. Ma anzi, vuole essere uno strumento utile per chi vuole iniziare a fare bike2work ma ha bisogno di qualche consiglio da qualcuno più esperto. Oltre al mio consiglio personale e quello delle persone intervistate, vi invito a fare delle prove prima di trovare la migliore soluzione per voi e per il vostro corpo.
1) Il sudore
Ho messo il consiglio su come risolvere il problema del sudore al primo posto non per caso, ma perchè forse è la principale problematica che spinge molte persone a non usare la bicicletta per andare a lavoro. Ed è un problema comprensibile, ci sono passato anche io.
Come spiega molto bene Angela (qui la sua pagina Instagram) nel video, anche io mi vesto più leggero rispetto a come andrei vestito camminando. Passati i primi minuti dove il corpo si abitua alla temperatura, saremo meno propensi a sudare. E una volta arrivati in ufficio basta rinfrescarsi, asciugarsi con una salvietta o un asciugamano magari lasciato nel cassetto della vostra scrivania o che vi portate dietro e cambiarvi. E sarete subito pronti per una giornata di lavoro!

Anche io come Angela porto il cambio nello zaino che posiziono sul portapacchi. Facendo così evito di averlo a contatto con la schiena, cosa che mi farebbe sudare ulteriormente, contribuendo così a farmi a lavoro ancora più sudato.
2) Allenamento
Una delle osservazioni che molti fanno è che per andare in bicicletta occorre essere allenati, per non arrivare a lavoro stanchi.
Ho chiesto quindi al mio amico Fabio Wolf (qui il suo blog), che usa la bicicletta tutti giorni per andare a lavoro da quasi 10 anni e che soffre di spasticità alle gambe a causa della sclerosi multipla.
“Innanzitutto se parliamo di bike2work stiamo parlando di spostamenti brevi in città, tra i tre e i massimo dieci chilometri” quindi distanze non impossibile e affrontabili grossomodo da tutti. Va inoltre considerato che al contrario dell’automobile, la bicicletta ti permette di scoprire delle scorciatoie. Ad esempio delle ciclabili che tagliano, una strada meno trafficata, un percorso dentro ad un parco, … Insomma, la bicicletta permette di trovare strade più veloci per andare da casa al posto di lavoro, permettendoti di scegliere la via più veloce e diretta.

La prima cosa da fare in questo caso è fare una perlustrazione preliminare del percorso, permettendoti così di scegliere la strada da fare. Una volta trovata la strada, è tutta questione di abitudine. Passate infatti le prime settimane, dove il nostro corpo dovrà abituarsi a questo impegno fisico, riusciremo ad affrontare il percorso senza particolare impegno. Come tutte le cose, anche imparare a fare il tragitto da casa a lavoro, richiede costanza e impegno all’inizio, ma poi anche per i meno allenati, diventerà un’abitudine.
Se ci riesce Fabio che è afflitto da una problematica fisica seria, sono sicuro che a poco a poco potrete riuscirci anche voi!
3) E se piove e fa freddo?
Anche la pioggia e il freddo sono tra gli ostacoli principali per chi vuole andare a lavoro in bicicletta. Sicuramente arrivare sul posto di lavoro bagnati non è il modo migliore di iniziare una giornata lavorativa!
Ho chiesto a Pinar di bikeitalia.it come affronta la pioggia e il freddo quando usa la bicicletta per andare a lavoro. Nel video Pinar mostra due dei rimedi che usa per difendersi dalla pioggia: un poncho e una giacca, entrambi impermeabili. Il vantaggio di entrambe è che sono facilmente indumenti leggeri, comprimibili e facilmente trasportabili, quindi ideali per portarli sempre con se!
Un piccolo trucchetto: lasciate incastrato sotto la vostra sella un sacchetto di plastica. Quando parcheggiate la vostra bici, utilizzatelo per coprire il sellino. Un metodo semplice ma efficace per non trovare la sella bagnata!
E quando fa freddo? Anche io come Pinar consiglio di non vestirsi troppo. Il corpo dopo poco tempo in movimento inizierà a scaldarsi. Concentratevi invece sulle estremità: mani, testa e piedi. Specialmente in inverno avere un buon paio di guanti antivento (qui trovi alcuni esempi) e un cappello caldo, sono le cose più importanti.
Ad esempio io che soffro molto il freddo ai piedi, ho iniziato ad utilizzare delle scarpe impermeabili in Goretex della Salomon (questo modello) e ho sentito subito la differenza rispetto ad un normale paio di sneakers.
Ogni essere umano è diverso ed è in grado di gestire a suo modo il freddo e la pioggia. Come per l’allenamento, il mio consiglio è di fare giorno dopo giorno esperienza, imparando a rispondere efficacemente ad ogni tipo di problemi legati al freddo e alla pioggia. Certo, all’inizio non è piacevole, ma dopo le prime volte, questi problemi saranno solo un brutto ricordo.
4) Ho paura di pedalare con il buio
In questo caso non è tanto avere paura del buio, ma avere paura di non essere visti dalle macchine! Ho chiesto quindi consiglio a Silvio, che da più di venti anni va a lavoro in sella alla propria bicicletta, come lui si organizza per pedalare al buio.
“Basta avere i giusti mezzi per essere visibili al buio. Quindi luce anteriore, luce posteriore, un gilet rifrangente“. Questa è la dotazione minima, se vogliamo anche essere a norma di legge. Secondo il codice della strada infatti è obbligatorio utilizzare luce anteriore e luce posteriore durante la marcia al buio.
Quello che vi posso consigliare io è di utilizzare delle luci da bicicletta potenti ed affidabili. Per le luci anteriori, date un’occhiata a questa recensione sul mio blog, mentre di seguito vi lascio il video un video dedicato proprio a pedalare in notturna.
5) Se devo trasportare tante cose, è meglio la macchina della bicicletta
É vero: una normale bicicletta avrà sempre una minor capacità di carico rispetto ad una macchina. Ma per fortuna esistono le bici cargo, un mezzo di trasporto ancora poco conosciuto in Italia, che però alcuni negozi come ad esempio FRIDABIKE commercializzano nel nostro paese.
Antonella, la titolare di Fridabike (qui la loro pagina Instagram), mi ha spiegato che in realtà è più facile usare la cargo bike in città rispetto alla macchina.

Non ci sono problemi di parcheggio, si possono facilmente trasportare oggetti anche ingombranti o i bambini al suo interno senza che si bagnino, c’è la pedalata assistita in caso tu voglia andare più veloce ed è perfetta per evitare il traffico.
Durante i miei viaggi ho avuto modo di vedere molte cargo bike, sopratutto in Olanda e in Germania… speriamo arrivino anche in Italia!
6) E se ho dei bambini?
I figli sono un impegno importante per i genitori, specie se alla mattina bisogna portarli all’asilo oppure a scuola. Sembra quindi scontato scegliere la macchina in questo caso. Ma c’è qualcuno che riesce comunque ad utilizzare la bicicletta anche per trasportare i propri bambini.
Gabriele mi ha raccontato la propria esperienza: papà di due bambini, ha equipaggiato la propria bicicletta con un seggiolino e un sacco imbottito invernale della Tucano Urbano, che permette di proteggerli e di tenerli al caldo anche in caso di pioggia e freddo. Invece sul portapacchi anteriore Gabriele posiziona delle borse, per avere capacità di carico e portare tutto quello che gli serve per il suo lavoro.
Grazie ad un semplice seggiolino e delle borse montate su un portapacchi anteriore, Gabriele riesce facilmente a portare suo figlio all’asilo. Impossibile? No, basta volerlo e attrezzarsi correttamente.
7) Come faccio se devo portarla sul treno?
E se lavoro in un altra città e devo comunque prendere i mezzi? Dovrei portarmi la bicicletta sul treno, come faccio?
Per risolvere questo problema ho chiesto ad Alice, che vive a Parma ma lavora a Reggio Emilia e ogni giorno deve prendere il treno per recarsi sul proprio luogo di lavoro. Però dopo essere arrivata alla stazione di Reggio Emilia deve fare altri 5km per arrivare a lavoro… ma c’è una soluzione!
Alice usa una bicicletta pieghevole, che può essere trasportata gratis sul treno, non occupa spazio e potete lasciarla sotto la vostra scrivania in sicurezza. Le biciclette pieghevoli sono molto vantaggiose e sono pensate apposta per chi deve spostarsi con i mezzi.

Ne esistono di tutti i tipi, anche con la pedalata assistita! Io ne ho provata una (qui il link all’articolo) davvero particolare con le ruote “fat”, perfetta per pedalare in città! Prendere il treno portandosi dietro la bicicletta non sarà più un problema.
8) E se devo portarmi alcune cose con me come il computer o il pranzo?
Domenico da Spadafora, in provincia di Messina mi racconta la sua esperienza. Ogni giorno infatti utilizza la bicicletta per andare a lavoro, ma deve portarsi dietro il pranzo e il computer.
La soluzione? Un semplice zaino impermeabile, dove trovano spazio tutte queste cose oppure delle borse da bicicletta, da mettere sul portapacchi posteriore. Ce ne sono di tanti tipi, internet è pieno di tipologie sempre innovative di borse da bicicletta per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Come dice anche Domenico, l’importante è trovare il modo per trasportare le cose nel modo a noi più comodo. Come andare a lavoro in bicicletta? Basta avere l’equipaggiamento giusto! E anche un pizzico di volontà, che non deve mai mancare.
9) Faccio prima ad andare in macchina
Molti pensano che andare sia meglio utilizzare la macchina per recarsi a lavoro, sostanzialmente perchè sia più veloce. Ma in realtà non è proprio così, sopratutto in città.
Come spiega Elisa Gallo, presidente di BikePride Torino, sono numerosi gli studi che evidenziano come sotto i 5km sia la bicicletta e non la macchina il mezzo più veloce per spostarsi. “Quando utilizziamo l’auto infatti dobbiamo anche considerare il tempo per cercare il parcheggio e il tempo che ci serve a raggiungere il luogo dove dobbiamo andare una volta che l’abbiamo parcheggiata” continua Elisa.
Senza considerare poi che la bicicletta ci permette di fare percorsi più diretti e veloci, permettendoci di essere più efficienti in termini di tempo. E se poi guardiamo anche il tempo che ogni anno un individuo perde intrappolato nel traffico… non ci sono davvero paragoni! Andare in bicicletta molto spesso è più veloce rispetto a prendere l’auto!
10) Ho paura che me la rubino
Non esiste cosa peggiore per un ciclista che subire il furto della propria bicicletta! É bene sapere che, sebbene non sia possibile evitare al 100% che questo accada, possiamo prendere dei semplici accorgimenti per proteggere al meglio la nostra bici.
“Per prima cosa è possibile chiedere al datore di lavoro di installare una rastrelliera” dice Mirko che da anni utilizza la bicicletta per qualsiasi tipo di spostamento. L’importante è poi dotarsi di un lucchetto resistente.

Non sapete cosa scegliere? Vi lascio la recensione del mio lucchetto pieghevole dall’ottimo rapporto qualità prezzo e di un lucchetto u-lock della Kryptonite. Ricordatevi sempre di legare la ruota anteriore, il telaio e la rastrelliera insieme. Così facendo ridurrete la possibilità di furto!
Questi erano i 10 consigli di 10 persone che vanno a lavoro in bicicletta tutti i giorni. Come avrete capito occorre fare esperienza e non scoraggiarsi durante i primi giorni che saranno sicuramente i più faticosi. A poco a poco troverete anche voi imparerete come andare a lavoro in bicicletta, facendo esperienza ed imparando dai vostri errori!
Se ti è stato utile questo articolo, condividilo con un’amica o un amico ciclista che vorrebbe andare a lavoro in bicicletta ma ha ancora dei dubbi!